top of page

Diario di viaggio 2022

25 - 26 gennaio 2020

La Dèsirade

25 gennaio

La Dèsirade, paradiso selvaggio 1^ p.

Con un'alba variopinta così come impressa stamane in foto, non poteva certo che iniziare bene la giornata.

Sarà che sono un po’ troppo previdente ma l'arrivo al porto di St. Francoise è avvenuto con troppo anticipo! Primo bus da St. Anne alle 6,00, venti minuti di viaggio, ed eccomi arrivato al alla partenza delle navette per l'isola de la Dèsirade con 1 ora e 40 minuti di anticipo rispetto all'ora di partenza del battello previsto per le 8,00.

 

Chiaramente non c'era nessuno, e la stazione marittima era completamente serrata.

Da queste parti ho notato che il servizio dei bus locale non è molto affidabile nel rispettare gli orari, quindi meglio fare le cose con congruo anticipo, soprattutto in giornate prefestive come questa.

Attesa dedicata allo scatto di alcune foto, quindi una sana lettura di un testo interessante dedicato alla scrittura creativa, qualche idea buttata giù velocemente sul mio smartphone, e finalmente alle 8,15 (in ritardo!) si parte per la Dèsirade.

 

La Dèsirade è una piccola isola di origine vulcanica scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso le Antille. Essa conserva testimonianze risalenti alla fase più antica della storia geologica delle Piccole Antille ed il suo nome è stato dato dai membri dell'equipaggio del navigatore genovese.

 

Dopo circa un'ora di traversata eccomi mettere piede sull'isola insieme a tanti turisti. Il programma prevede sole e solo sole sulla spiaggia di Souffleur, ma l'astinenza da bici mi suggerisce di noleggiarne una per ampliare le conoscenze del posto e nel contempo non impigrire i miei quadricipiti!

 

E così sia. Ispirato da un signore che sulla maglietta riportava scritto: "Ride a bike keep moving", la prendo e via per l'isola alla scoperta delle sue bellezze naturalistiche e storiche.

A plus tard!

Spiaggia Feuillier

25 gennaio

La Dèsirade, paradiso selvaggio 2^ p. 

Ed eccomi a raccontare questa splendida giornata trascorsa sulla piccola isola de la Dèsirade in compagnia di una mountain bike e una cartina.

 

La Dèsirade è un piccolo gioiello selvaggio, immerso nelle calde e celesti acque del mar dei Caraibi, con spiagge bellissime, quasi a fotocopia, qualche rovina di antichi manufatti, e parti dell'isola dalle caratteristiche lunari, aride che scivolano in ripidi pendii direttamente a mare.

Il tour mi ha visto percorrere per lungo e largo tutte le strade che portavano a vedere qualcosa d'interessante, facendo particolare attenzione agli attraversamenti delle iguane, così come indicato dalla segnaletica stradale (ne avessi incrociata una di iguana!), molto ben posizionata lungo tutte le strade.

Seguendo il modello di navigazione dei bikers orientisti, ho iniziato il mio tour con un'efficace lettura della cartina, quindi con la memorizzazione dei siti sui quali sostare, e infine con la visita degli stessi. L'unica strada percorribile vedeva nell'ordine ben 5 spiagge, due manufatti, ormai decadenti, uno era un'antica stazione meteo, l'altro un cotonificio, una piccola cappella dedicata alla nostra Signora del Calvario, il grande faro e le due estremità dell'isola con caratteristiche ambientalistiche molto diverse.

Quella a est, con davanti l'ansa dal nome Devant-y-Bon, proponeva uno scenario lunare molto caratteristico come tutte le punte estreme delle isole aperte al mare.

L'altra, posta nella direzione opposta dell'isola, denominata Point des Colibris, vedeva la presenza di vecchi cannoni arrugginiti puntati verso l'oceano ed un albero sul quale cinguettavano, per davvero, dei colibrì. Visto tutto ciò, non proprio uno spettacolo esaltante (giusto l'ansa Devant-y-Bon è stata degna di nota), non mi

 

Qui nulla da dire. Tutte belle, alcune molto simili, come la spiaggia a Fifi, quella del Souffler e della Petite Riviere, tutte rigorosamente di sabbia chiarissima con ampi spazi coperti da palme di cocco, e, nel pieno rispetto dell'ambiente, qualche punto ristoro, piccoli bar e alcuni ristoranti.

A questo punto il tour volgeva a termine, e dopo oltre tre ore di stancanti pedalate per quelle strade dall'altimetria nervosa, finalmente mi lasciavo andare ad un po’ di relax. Cosa trovo collocata nelle verdi acque della spiaggia a Fifi? Una piscina da 25 metri composta da cubi galleggianti con una passerella di altrettanti metri ed un'area perimetrale sulla quale è possibile distendersi per prendere il sole, oggi caldo più che mai! Non perdo un secondo, mi spoglio e mi tuffo, e nuoto su e giù per una ventina di minuti.

Nuotatina tonificante e di recupero che mi ha tolto di dosso sudore e fatica.

Ora sono pronto per il pranzo e quindi per il rientro a St. Anne.

Pensierino finale: "Oggi posso dire di aver fatto l'en plain, turismo, sport e relax."

Dopo aver minuziosamente raccolto le idee, selezionate le foto e, come ogni giorno, raccontato quest'altra favolosa esperienza, mi imbarco per il rientro, rosso come un aragosta (maledetta crema dimenticata!).

Voto per tutto quello che ho visto e fatto?

Un bell'8.

Au revoir mes amies.

Alba

26 gennaio 2020

Alla scoperta di Marie-Galante 1^ p.

E mentre alla Marina di Civitavecchia, nonostante la pioggia, il sole è già alto e fa un gran freddo, da queste parti invece sta facendo lentamente capolino, illuminando di un arancione intenso l'orizzonte. A detta dei locali, un colore così forte è sinonimo di gran caldo.

Ore 06,15 sono già in piedi per partire in un tour che mi vedrà toccare tutti i punti più caratteristici dell'isola, ma prima una bella corsa lungo la strada litoranea che porta a Ground Borg, quindi una sostanziosa colazione, ed infine una accurata lettura della mappa di Marie-Galante per ripassare itinerari e siti da visitare.

 

Marie-Galante tra poco sarai mia.

Capesterre

26 gennaio 2020

Alla scoperta di Marie-Galante 2^ p.

 

Con qualche rammarico ma con il desiderio di scoprire sempre nuove mete, oggi si chiude l'esperienza Grande Terre - St. Anne, e se ne apre

un'altra chiamata Marie-Galante, l'isola più grande dell'arcipelago e, forse anche la più bella. Avrò comunque modo di verificarlo in questi tre giorni di permanenza.

Marie-Galante, denominata dai locali terra dei cento mulini e terra della canna da zucchero, oltre che di turismo, vive di agricoltura finalizzata alla produzione di rum. Numerose sono infatti le distillerie sparse in ogni angolo dell'isola.

 

Tre le città più importanti. Grand-Bourg situata a sud, è il principale porto di imbarco e sbarco per Point-a-Pitre, sulla Grande Terre; Capesterre a sud-est, è una città caratterizzata dalla presenza di una sottile barriera corallina che fa da protezione ad una grande e favolosa ansa, direi mega piscina, frontale alla cittadina, nonché il posto che ho scelto per il mio soggiorno; infine Saint-Louis situata a nord-ovest dell'isola, è un piccolo porto per le tratte da/per St. Francoise e Les Saintes e a quanto sembra dalle spiagge idilliache.

Più che una città è un borgo, accogliente, con un bosco adiacente e in questi giorni location di una competizione internazionale di moto d'acqua (Alla faccia dell'inquinamento!).

 

Come da programma ritiro l'auto a St, Louis e via per Capesterre per prendere possesso dell'appartamento.

Le bellezze delle acque che ho intravisto scendendo per Capesterre mi hanno portato a deviare la direzione di marcia verso il mare, e portarmi sulla spiaggia cittadina della Feullière.

 

Posto incantevole, acqua dai colori smeraldo e celeste che brillavano come pietre preziose al sole, una spiaggia d'incanto, con le immancabili palme di cocco. Sulla base delle mie precedenti ricerche già sapevo che lo scenario naturale di questa piccola città, simile a tutte quelle visitate nei giorni scorsi, mi avrebbe restituito un panorama favoloso, ma vederlo dal vivo vi posso assicurare che è tutto un'altra cosa.

Visto l'orario, ne approfittato allora per godermi lo spettacolo da un bungalow posto sulle bianche sabbie e riflettere sul fascino che questi angoli di paradiso sanno infondermi. La natura da queste parti è stata veramente generosa, e trovarsi qui ad ammirare così tanto splendore paesaggistico sembra di vivere in un sogno.

 

Bene, mi risveglio e via per l'appartamento Gites aux Mengueres. Risalgo la strada e inizio a vagare come uno scemo per lungo e largo alla ricerca di una segnaletica che mi indicasse la casa. Nulla e ancora nulla e intanto la temperatura interna aumentava. La prenotazione non riportava un civico, e l’impossibilità di trovare l’appartamento, in quel momento m ha riportato alla famosa pubblicità che diceva: "No Alpitour?? Ahia, iahi”. Mi faccio coraggio entro in una macelleria, (uno dei tre negozi presenti sulla strada) e chiedo informazioni. Niente, il proprietario mi dice che non conosce il residence. Gli mostro la prenotazione e nel leggerla, d'iniziativa compone il numero di telefono che era riportato sul foglio. Riceve indicazioni dal proprietario e prontamente me le rigira.

 

La casa era a 100 metri dentro la natura ma le chiavi dovevo ritirarle da altra persona, abitante lì vicino. Lo ringrazio e vado a cercarla. Giro un po’ fino a che busso ad un alloggio. La fortuna vuole che la persona che cercavo era quella giusta. Prende le chiavi e mi accompagna. L'appartamento riportato in bella mostra sulla foto non era più disponibile, quindi me ne proponeva un altro adiacente, grezzo e per giunta senza internet.

 

Squallidino! Rappresento il disappunto, e le dico di darsi da fare per trovarmene un altro, consono, con internet, e soprattutto senza alcun pagamento di extra. La trattativa diventa dura, il caldo aumenta e la pazienza piano piano inizia scemare. 35 gradi all'ombra si facevano sentire, eccome, come anche la fame e la sete.

 

Finalmente la situazione si sblocca. Dalla proprietaria arrivano buone notizie: "Pour vous, monsieur  Stefano" (con l'accento sulla o!) è disponibile un certo hotel, vada che la riceveranno. Le rispondo: "Tres bien madame, merci becoupe".

Tutto e bene è quello che finisce bene, ripagato con un Resort Spa, il cui alloggio era un appartamento dalle dimensioni allucinanti con vista mare dei Caraibi, e non aggiungo altro. Ne prendo possesso e mi rilasso, l'ho vista veramente brutta!

 

Ora il meritato riposo, domani Marie Galante avrà molto da offrirmi e per questo devo organizzarmi per bene. Voglio ringraziare la signora che oggi mi ha risolto il problema con pazienza, e la proprietaria che su mio pressing mi ha trovato un'alternativa da favola.

Devo ammettere che qui le persone sono gentili ed educate e sanno riconoscere gli errori.

Spiaggia Feuillard

26 gennaio 2020

Alla scoperta di Marie-Galante 3^ p.

 

Come da previsione, quest'oggi Marie-Galante mi ha regalato emozioni a non finire. Considerato le sue modeste dimensioni, girarla tutta in tondo non è che richieda molto tempo, però se dovessimo fermarci a contemplare ogni singola bellezza naturale presente sull'isola, sono convinto che ci vorrebbero giorni e giorni.

 

Giù dal letto di buon ora, l'itinerario vedeva, in successione, la visita delle spiagge più belle (qui lo sono tutte!), la visita della punta più a nord, denominata Geule Grand Gouffre (paesaggio mozzafiato a picco sul mare), l'antico mulino de Bezard, la tipica distilleria locale, Bellevue, ed infine la città di Grand Bourg.

  

Parlando di spiagge, la caratteristica che ho notato che dal versante est dell'isola le acque sono cristalline, verdi e celesti, trasparenti e con sabbia chiarissima farinosa, coperte da palme di cocco, tipo quelle viste ieri a Capesterre, (la Feulliere e la Petite Anse), mentre quelle poste sul lato ovest, nel comune di St. Louis, essendo collocate in aree protette hanno una vegetazione variegata.

Esse, infatti, pur essendo coperte da sabbia chiarissima, ed avere acque è di color turchese denso, sono invece prive di palme. Entrambe le tipologie comunque ti lasciano senza fiato.

 

Cinque le spiagge sulle quali mi sono soffermato per ammirarne le bellezze. La prima, ancora nel comune di Capesterre, è stata la lunga Anse Fuillard. Selvaggia, raggiungibile dopo aver percorso un sentiero di circa 1 chilometro a piedi sotto il sole cocente e brevi tratti di vegetazione. La spiaggia, poco frequentata, si estende per circa 500 metri con molti tratti di bagnasciuga coperto da rocce piatte, alghe e piccole baracchette dove credo trovino ristoro i naturisti.

Il tempo di documentare il posto, scambiare qualche bonjour ai pochi frequentatori, e via sulla mia Toyota per andare a visitare il mulino Bezard ed a seguire la distilleria Bellevue.

Lascio l'ansa Feuillard e facendo del leggero fuoristrada, imbocco un sentiero che mi permette di guadagnare del tempo prezioso. La maestosità del mulino risalente ai secoli scorsi mi lascia esterrefatto per l'ingegneria utilizzata nella costruzione. Grandi ingranaggi messi in funzione da enormi pale poste su una struttura di oltre 15 metri di altezza, danno l'esatta dimensione di quanto poteva essere potente questo mulino quando era in piena attività. Una visione nuova per me, e nel contempo molto affascinante.

Dopo averlo osservato tutto in tondo, decido di avviarmi verso la distilleria Bellavue, un’azienda florida come tutte quelle esistenti sull’isola, che ricordo essere tra le principali fonti di guadagno degli abitanti di Marie. Pochi chilometri e arrivo. Un'accogliente ingresso dal quale svetta un altro imponente mulino perfettamente ristrutturato, da già la sensazione di essere entrati in mondo dove però la tecnologia ha preso il posto delle antiche strutture utilizzate nella lavorazione della canna da zucchero.

Parcheggio e via alla scoperta della distilleria e relativa conoscenza della filiera produttiva, che dalla coltivazione ed alla lavorazione della canna, arriva ai tanti shops disseminati sull'isola.

Il tour tra gli enormi contenitori si dimostra interessante come anche le spiegazioni fornite ai turisti da un operaio del posto. Sono le 13,00 ed è ora di velocizzare il tour per pranzare e dirigersi sulle splendide spiagge di St. Louis, quindi visitare il Ground Bourg ed infine portarmi in riva al mare, distendermi, ed organizzare l'escursione di domani sulle isole di Les Saintes, ultima tappa del mio viaggio.

Per fortuna, la macchina aveva delle buone sospensioni, e dopo aver fatto del fuoristrada, anticipo la visita al Greule Grand Gouffre, un enorme cratere scavato nella roccia che si lancia per circa 60 metri a picco nel mare e che nella parte bassa si apre con un maestoso arco. Uno spettacolo della natura. Preciso che mi trovavo sulla punta più a nord dell'isola, quindi a mare aperto con la stupenda visione in lontananza della Dèsirade e di Grande Terre (per capirci St. Anne e St. Francoise). Mi soffermo anche qui ad ammirare il paesaggio e penso che questa esperienza sta andando oltre più la impensabile previsione.

A plus tard.

bottom of page