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Diario di viaggio 2022

22 gennaio

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Gueule Grand Gouffre - Marie Galante
Spiaggia Bambou - Marie-Galante

Spiaggia Bambou

Gueule Grand Gouffre - Marie Galante

Gueule Grand Gouffre

Distilleria Bellavue - Marie-Galante

Mulino BellaVue

22  gennaio 2022

Marie-Galante, tra storia, distillerie e spiagge favolose 2

 

Giornata poco impegnativa, ma comunque molto interessante in quanto i luoghi visitati sono stati, sotto il profilo naturale, fantastici, sotto quello storico, molto interessanti.

Percorrendo il lato ovest dell’isola, ho attraversato il distretto di Vieux-Fort e poi sono sceso a nord di Capesterre.

Sul primo ho visitato le spiagge di Anse Canot, Vieux-Fort e Bambou, e a seguire l’attrazione naturale del Gueule Grand Gouffre; sull’altro invece, i resti dell’antico mulino Bèzard e gli impianti della distilleria, o meglio denominata abitazione BelleVue.

Andiamo per ordine.

Partito con molta comodità in direzione Port Louis per raccogliere alcune informazioni sugli orari e sulla compagnia di navigazione che il giorno dopo mi avrebbe condotto all’arcipelago di Les Saintes, mi sono portato sulla litoranea ovest dell’isola per toccare le sopra menzionate spiagge.

Al riguardo, è importante precisare che, mentre sul versante sud est di Marie-Galante ‒ per intenderci l’area geografica di Capesterre sud ‒ le spiagge come quelle della Feuillère, Petit Anse e Feuillard si caratterizzano per gli ampi arenili di sabbia chiarissima, sui quali alte palme di cocco rendono questi lidi quasi delle icone della vacanza ideale, su questa parte dell’isola la vegetazione cambia di molto, ma non per questo le spiagge sono meno attraenti.

L’anse Canot è la prima delle tre che ho visitato.

Posizionata ai margini della foresta del demanio di Marie-Galante, al suo ingresso ospita una pineta rigogliosa in cui sono posti alcuni gazebi dai quali, attraverso le fronde degli alberi, è possibile ammirare la magnificenza di un mare dai colori celeste pastello inteso.

Qui, come in tutta questa parte del litorale ovest, le palmette scarseggiano, ma vi posso assicurare che il mare, oltre a essere molto più calmo, è veramente molto invitante.

Proprio per questo, non ho esitato a portarmi sulla stretta lingua di sabbia e distendermi per ammirarne più da vicino la bellezza naturale e cercare di uniformare la mia abbronzatura che, come si dice dalle nostre parti, assomigliava molto a quella di un muratore.

Trascorsa la mezzoretta di tintarella e contemplazione, ho ripreso l’auto e proseguito verso nord per fermarmi sulla spiaggia di Vieux-Fort.

Il lido si allunga di qualche centinaio di metri in più rispetto all’anse Canot, con una vegetazione molto meno folta.

La spiaggia è posta parallelamente alla strada che fa da spartitraffico con l’adiacente area d’accesso al fiume Vieux-Fort, spazio, quest’ultimo, utilizzato come porticciolo d’imbarco per pedalò e canoe per le escursioni fluviali all’interno della foresta demaniale.

Altra sosta, questa volta però sotto un gazebo posto tra l’arenile e la strada, per ammirare anche quest’altro quadro d’autore dalle prevalenti tinte celesti.

Qualche scatto fotografico e via per un’altra meraviglia naturale, la bellissima e storica spiaggetta Bambou.

Questa, più che una spiaggia, è una pittoresca caletta.

Al suo ingresso è presente una piccola imbarcazione, chiaramente riprodotta, con su impressa la data del 1648, anno in cui sull’isola sbarcarono i primi coloni francesi.

Al riguardo, si narra che su questa spiaggia, l’8 novembre del 1648, i primi coloni francesi costruirono un forte successivamente distrutto nel 1653, rimanendoci sino al 1700.

Quale simbolo storico dello sbarco, all’ingresso della spiaggia, è stata posta questa piccola imbarcazione bianca e celeste.

Lasciata questa insenatura, mi sono diretto sul più imponente sito naturale di Marie-Galante, il Gueule Grand Gouffre, un enorme apertura circolare posta sulla sommità di una grande scogliera alta probabilmente una sessantina di metri, tanto da somigliare a un enorme cratere nella cui parte bassa della fiancata si apre un maestoso arco naturale dove hanno accesso le fragorose acque azzurre del mare dei Caraibi.

Dalla terrazza che si affaccia su questa scultura forgiata dal mare si può ammirare un panorama mozzafiato.

L’azzurro e l’immensità delle acque che separano questo sito da Pointe-des-Château, punta estrema sud di Grande-Terre e più avanti ancora della Désirade, rappresentano quanto di meglioso la natura potesse offrire a dei viaggiatori affamati come me di bellezze naturali.

Chiuso anche il capitolo natura, ho aperto quello legato all’essenza di Marie-Galante. Come già detto a premessa della prima giornata, Marie-Galante è soprannominata l’isola dei cento mulini perché da secoli la principale attività produttiva dell’isola è la lavorazione della canna da zucchero per la produzione dello zucchero e del rum.

Sono infatti moltissimi i mulini a vento diroccati sparsi sui 158 chilometri quadrati dell’isola. Uno in particolare è diventato attrazione turistica, il mulino Bèzard, funzionante dal 1814 al 1941, oggi è il simbolo per eccellenza della secolare dedizione degli isolani alla coltivazione della canna da zucchero.

Alto una quindicina di metri, è posto in un’area incolta, un po’ abbandonato a se stesso dalla locale amministrazione comunale.

Delle quattro lunghissime pale, soltanto due sono ancorate al mulino, privandolo di quella bellezza che strutture antiche come queste sarebbero in grado di offrire se adeguatamente valorizzate.

Al di là delle due pale mancanti, la parte sottostante, accessibile attraverso un apposito arco, mi ha lasciato sbalordito.

Alla sua base, seppur arrugginiti, sono ancora presenti gli ingranaggi che facevano roteare le pale, l’asse metallica che collegava il perno sul quale ruotavano le pale, con un grande ingranaggio circolare posto in posizione orizzontale.

In sintesi, una opera d’alta ingegneria per quei tempi, davvero sbalorditiva.

Poco dopo ho raggiunto la famosissima distilleria o meglio denominata abitazione BelleVue.

Qui le capacità imprenditoriali del proprietario, invece, evidenziano come è possibile trasformare un’antica fabbrica, ancor oggi dedita alla produzione del rum, anche in un’interessante attrazione turistica.

Dal suo accogliente ingresso svetta un imponente mulino perfettamente ristrutturato e funzionante che mi ha lasciato senza fiato come anche l’antica ciminiera e struttura in muratura dove un tempo, probabilmente, gli schiavi neri lavoravano lo zucchero.

Tutto perfettamente ben tenuto e aperto al pubblico.

BelleVue è una delle aziende più antiche dell’isola di Marie-Galante. Testimonianze della sua storia sono state rinvenute in vecchi documenti datati 1769 che ne certificano la sua fondazione.

La distilleria BelleVue è altresì la più grande e fiorente dell’isola, e nonostante in passato la produzione del rum ebbe momenti di crisi, oggi, grazie anche ai molteplici investimenti è tornata a produrre oltre un milione di litri di rhum all’anno.

Dopo aver trascorso parte del mio tempo ad ammirare le testimonianze storiche di questo sito, mi sono fatto un giro tra gli impianti moderni posti all’interno di un grande capannone alle spalle del mulino.

Il tour tra gli enormi contenitori e le tipiche macchine di lavorazione della canna da zuccherosi è stato molto interessante, come anche le spiegazioni fornite ai turisti da un operaio del posto, attraverso un’accurata cartellonista affissa sulle pareti d’ingresso della fabbrica.

Ultima tappa all’interno della spaziosa area della distilleria è stato l’elegante shop posto davanti a un grande giardino coperto da palme di cocco, all’interno del quale è possibile ammirare tutta la collezione di bottiglie dell’azienda e degustare le varie tipologie di rum.

Soddisfatto anche di questa esperienza, mi sono avviato verso casa per pranzare e prendermi il meritato riposo sulla vicina Petit Anse.

 

Con la giornata odierna si chiude anche il capitolo Marie-Galante, isola veramente autentica, tranquilla, e radicata a molte tradizioni secolari, come la classica gara di corsa dei buoi con carro e il folcloristico carnevale.

Domani il programma mi condurrà a Terre-de-Haut, isola principale dell’arcipelago di Les Saintes, un’isola che vive principalmente di turismo francese, con paesaggi e scorci naturali di una bellezza unica.

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